venerdì 27 settembre 2013

CAPITOLO 3 (spoiler: quello prima della svolta per KTR)


Prima di andare a dormire ben Ghidon lavò i piatti. Non era un gran cuoco, ma lui non lo sapeva. Le sue specialità erano l'insalata di riso, il minestrone e il suo dolce speciale, tutti preparati con la sua tecnica inconfondibile. L'insalata di riso era forse il suo capolavoro di tecnica. Riempiva una pentola di acqua e ci versava un bell'ammontare di riso. Poi accendeva il fornello e andava a vedere la tv o a leggere un libro. Lasciava il fuoco andare per un paio d'ore, mentre faceva altro. Quando tutta l'acqua era evaporata, allora, chiaramente, il riso era pronto. L'effetto finale era un' incredibile palla di riso con l'esterno della consistenza della gomma da masticare con alcune zone bruciacchiate e con l'interno che era un nucleo massiccio di riso semicrudo. A questo punto Ben versava il blocco di riso in una terrina e poi vi riversava una scatola di piselli bolliti. Dopo questo arricchimento, la metteva subito in frigo dove durava per i successivi due tre giorni e costituiva per lui motivo di grande gioia.
Il suo minestrone era stato soprannominato dagli amici negli anni di accademia “il tè di verdure”. Si trattava di una grande pentola d'acqua vagamente salata con in sospensione alcuni pezzi di zucchine, carote e patate.
Soltanto il dolce sembrava cibo mangiabile alla gente comune. Si trattava della ricetta più audace del repertorio di Ben: “le ricottine alla ben Ghidon”. Si trattava di ricottine di capra coperte di miele. Ben aveva imparato questa ricetta dalla nonna, che gli aveva detto che derivava da una tradizione che si poteva far risalire all'epoca dell'Esodo.
Mentre la spugnetta puliva delicatamente le stoviglie con i residui della sua leggendaria insalata di riso, Ben si preparava ad un'altra notte animata dai pensieri cupi sul suo futuro professionale incerto.

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