venerdì 15 novembre 2013

CAPITOLO 9


Il signor G. e il suo legale (potremmo chiamarlo il suo tirapiedi) aspettavano visite. Dopo pochi minuti giunse un giovane e si sedette al loro tavolo. Il signor G. fece scivolare sotto il tavolo una busta e la diede in mano al giovane.
"Siamo d'accordo, vero?"
"D'accordo"
"Mi raccomando"
"Certamente"
Il giovane si alzò e sparì dietro l'angolo dopo pochi secondi.
Il signor G. si voltò verso il suo tirapiedi. Il suo tirapiedi Emmett lo guardò.
A chiunque fosse passato di lì sarebbe gelato il sangue alla sola vista di quella scena.
Era come vedere due avvoltoi ricurvi che attendevano una carogna.

   In quel momento Ben stava tornando verso casa. Il giovane, il giovane di prima, era in fondo alla sua stessa via e stava andando verso di lui. Bastò uno sguardo e capì che c'era qualcosa che non andava. L'intuito è la dote principale di un detective e Ben Ghidon come abbiamo già detto era un ottimo detective. Il suo cervello registrava quasi in maniera passiva i dati del mondo che lo circondavano. Era programmato per apprendere, per immagazzinare dati, per elaborare strategie, per connettere ipotesi, per vedere anomalie. Non appena incrociò lo sguardo di quel giovane lesse nei suoi occhi che stava nascondendo qualcosa.

L'intuito fece spazio all'istinto e Ben cominciò a correre. Il giovane cominciò a correre a sua volta. Iniziò un inseguimento per le strade di Tel Aviv.

Ben Ghidon era molto veloce, oltre all'addestramento al Mossad lo aveva temprato un passato da arbitro  nella liga ha'Al, la massima divisione del calcio israeliano. Correva veloce, ma anche la sua preda correva veloce. Era una bella sfida. E in più le strade erano piene di automobili, l'ora di punta, e c'erano persino numerose bancarelle in giro. Proprio quando sembrava che Ben Ghidon stesse mollando, ebbe una incredibile idea. Estrasse dallo zaino la sua stella di Davide ninja e la lancio con la massima potenza verso il suo avversario. Essa dopo aver roteato luccicando per tutta la via in aria si andò a conficcare senza pietà sulla natica destra del suo avversario che crollò a terra dal dolore.

Ben Ghidon si avvicinò lentamente con l'espressione dura e impassibile di chi rappresenta la giustizia, ma una giustizia più alta:
"Ohu collione!"
E poi diede uno schiaffetto arrogante (ma giustificato) in faccia al giovane che era ancora a terra dolorante.
Il giovane non parlò.
Ben vide una busta che usciva dalla tasca dell'uomo a terra.
"Bene, bene. Vediamo cosa hai qua!"
Il giovane cercò di dimenarsi, ma Ben con il suo stivale lo tenne fermo a terra:
"Forse non lo sai, ma non ti conviene metterti tra me e la giustizia. Io sono Kosher Texas Ranger e sono il peggior incubo per i delinquenti come te. "
Una folla radunata intorno a questo punto emise un "Oh" di stupore. Il nome Kosher Texas Ranger da lì a poco sarebbe stato conosciuto in tutta la città.

Ben aprì la busta: un assegno da 10000$ e una scritta Venerdì sera, dopo il tramonto, parcheggio ovest del Ramat Gan Stadium. 


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